Filippo Rossi - La mia storia

La mia storia

una gran

bella storia!

C'era una volta...

come tutte le storie

anche la mia

inizia così!

Tutto iniziò un giorno, alle 10.30 del mattino

Il 10 novembre del 1970 entrai ufficialmente a far parte di quella che oggi chiamiamo “Vita” su questo meraviglioso Pianeta che chiamiamo “Terra”.

Mio Padre, Armando, e mia madre, Graziella, erano super felici di accogliermi. A quel tempo non si sapeva se io fossi stato un maschietto o una femminuccia, avevo già una sorella maggiore, Marzia, e la gioia fu grande quando scoprirono che ero un bambino.

Mi raccontano, che fin dai primi giorni di vita il mio carattere era “vispo e sorridente” ma la peculiarità di quel periodo erano gli occhi: grandi, neri e profondi…

Sventura e fortuna nei primi anni della mia infanzia

A 18 mesi, mentre stavamo trascorrendo una vacanza in montagna, ospiti della famiglia Carraro, purtroppo accadde l’impensabile. Mia madre Graziella iniziò a soffrire di un forte mal di testa e di febbre molto alta, fu ricoverata immediatamente in Pronto soccorso con diagnosi di meningite e a quel tempo la medicina non aveva ancora dimestichezza con l’uso mirato di antibiotici solitamente usati oggi per intervenire su questa patologia. Mia madre, a seguito delle sue condizioni e in poco meno di una settimana, ebbe tre arresti cardiaci e nell’ultimo, di oltre 3 minuti, perse tutta l’attività corticale.

Per tutti iniziò un calvario di speranza e tragedia, mio padre portò la mamma dovunque vi fosse un benché minimo spiraglio di possibilità per ripristinare le cellule cerebrali ormai non più funzionanti, ma ogni tentativo si dimostrava puntualmente un fallimento.

Trascorsero gli anni e con essi giunse anche la rassegnazione.

Graziella, mia madre, fu ospitata all’istituto “Cottolengo” di Padova ed ogni settimana, per una quindicina di anni, andavamo a trovarla nel suo letto tutti i week-end, dimentica di tutto e di tutti, un vegetale in attesa dello scorrere inesorabile del tempo.

Non fu solo tristezza, in molti si avvicinarono alla nostra famiglia e, diciamola tutta, la nostra casa è sempre stata una sorta di “porto di mare”. Ogni giorno andavano e venivano persone, amici di famiglia, conoscenti … prima per dare un aiuto, poi per amicizia e alla fine per essere guariti dalla pranoterapia esercitata da mio padre…

Da qui iniziai a capire che la vita non era solo ciò che vedevo intorno a me …

Papà Armando per molti mesi, e forse per oltre un anno intero, rimase al capezzale di mamma, soprattutto durante i primi giorni, i primi mesi. Restava sveglio praticamente sempre nella speranza che mamma desse dei segnali di ripresa. Caffè e molte altre sostanze eccitanti per restare vigile e non cadere nel sonno, erano ormai diventati parte della dieta di ogni giorno, e fu così che all’improvviso iniziò ad avvertire delle “scariche di corrente” che dall’occipitale, la parte posteriore del capo, scendevano rapidamente fino ai piedi. All’inizio si trattava di episodi molto rari ma col passare dei mesi e degli anni diventarono sempre più frequenti.

Devoto di Sant’Antonio, cercò spiegazioni nella fede e un certo Padre Campello, un esorcista dei Frati Francescani di Padova, un giorno gli spiegò che, a seguito del suo grande sforzo con la mamma, il suo corpo, la sua macchina, aveva iniziato a produrre una quantità di “Energia” in esubero e che avrebbe potuto donarla agli altri attraverso le proprie mani.

Erano gli anni ’70 e figuratevi la reazione di mio padre. Energia eterica … donare agli altri … sembrava di parlare un linguaggio da extraterrestri.

Tuttavia, appassionato di calcio e socio fondatore dell’Associazione sportiva del nostro paesino, iniziò a fare qualche massaggio a qualche calciatore che rapidamente recuperava forze ed energie, poi a qualche genitore degli atleti che soffriva di qualche malanno frutto dell’età e fu così che, verso la fine degli anni ’70, papà diventò un prano-terapeuta molto capace ed io iniziai ad avere conferma che, ciò che sentivo nel mio cuore, aveva un fondo di verità: la realtà non era solo ciò che vedevo, udivo e toccavo … ma c’era ben altro!

… a scuola era tutto un programma… ma anche grandi scoperte che orientarono la mia intera vita.

Oggi insegno una tecnica di lettura fotografica, un metodo di studio, che permette di riuscire a preparare un classico esame universitario in non più di 3 giorni … e tutti mi chiedono: chissà che risultati avrai avuto a scuola!?

Ah ah ah, la verità è che, ad esempio, alle scuole elementari, in 4^, non sapevo ancora praticamente né leggere né scrivere. Ero bravo in matematica, mi piaceva risolvere i problemi ed essere il primo a farlo, ma per il resto … con la scusa che ero orfano di madre, mi veniva concesso quasi tutto, anche di non imparare.

Le scuole medie le trascorsi in un collegio, il Villaggio Sant’Antonio a Noventa Padovana. Era una scuola meravigliosa prima che “qualcuno” la trasformasse in una “casa borghese per persone speciali” …  Fu lì che incontrai il primo dei miei maestri, Padre Gabriele Maragno un frate francescano “in borghese” che mi ha insegnato molte cose, tra le altre mi ha sempre esortato a resistere, a non arrendermi, ad inseguire i miei obiettivi e i miei sogni, ciò che il mio cuore desiderava … ma soprattutto mi ha aiutato ad avvicinarmi e ad incontrare Gesù, il più grande, forte, passionale, straordinario, bruciante, silenzioso Amore della mia vita.

Con un fuoco nel cuore così forte, e con un carattere altrettanto esuberante, ottenni la maturità Scientifica e mi iscrissi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova, che frequentai regolarmente per sei anni; nel frattempo iniziai con forza e decisione a fare ciò che sentivo essere cosa “buona e giusta”: mi sentivo amato e volevo, dovevo, amare gli altri almeno allo stesso modo. Così mi dedicai per diversi anni al ruolo di animatore di vari gruppi in parrocchia; lavorai inoltre come volontario per la Croce Rossa e non solo…

Ad un certo punto la mia vita cambiò radicalmente il suo percorso

Fin dal mio primo respiro ho sempre cercato di capire, conoscere, quella che, al tempo, chiamavo “la Verità”. La cercavo in cielo, la cercavo in terra, faticai molto per trovarla e spesi molto denaro per acquisirla cercandola in corsi, percorsi e quanto altro, ma ad un certo punto posso dire di averLa finalmente trovata, o se non altro, trovai quella che è per me ancora oggi “la Verità”.

Tutto accadde quando incontrai un altro dei miei Maestri di vita o, come io amo definirlo, incontrai il “Mio Maestro”, un uomo carismatico, affascinante, enigmatico, lui ama definirsi un educatore. Si tratta di un uomo che seguii per ben 14 anni.

Da Lui ho imparato praticamente tutto ciò che conosco, e, potrei aggiungere, a Lui devo molto di ciò che sono.

…e fu così che diventai un Uomo

Per ben 14 anni ho seguito gli insegnamenti di chi ha saputo aiutarmi ad entrare in profondità nelle cose, ad osservare la Vita per ciò che è veramente e non per come io costantemente la interpretavo. Sono stato condotto, indirizzato e ho studiato ogni tipo di approfondimento sul senso della Vita, sviluppando in me il dono della curiosità, l’apertura al cambiamento, il rispetto per l’esperienza altrui, la propensione all’armonia e alla bellezza, la capacità di scegliere sempre ciò che è Utile.

Nel frattempo che il mio cuore e la mia mente si aprivano alla Verità, ho studiato Programmazione Neuro Linguistica, Dinamica Mentale, ho imparato le più moderne tecniche di ipnosi, ho studiato naturopatia, ho approfondito il funzionamento delle “energie sottili”, ho conseguito attestati in Master speciali come il Metodo S.D.P. e il Sistema I.N.A., da Patrizio stesso ideati, metodo e sistema che ho poi insegnati; ho studiato tutte le principali religioni, scoprendo che l’insegnamento di ogni grande Maestro, di ogni Profeta, si rifà sempre ad un unico e universale insegnamento, che si differenzia dagli altri solo per l’epoca in cui esso è stato tramandato e il linguaggio adeguato ai destinatari che lo hanno ricevuto. Ho appreso ed imparato ad utilizzare, talvolta a mie spese, i differenti tipi di energia della forma.

Con il trascorrere del tempo il mio sapere era diventato una conoscenza globale e sempre più oggettiva e grazie alle esperienze che avevo avuto la fortuna di poter fare, avevo maturato un’autostima esagerata, un grande e radicato delirio di onnipotenza, un bisogno di vedere sempre riconosciute le mie qualità, l’esigenza di prevalere, di essere il migliore, di essere in un certo senso “il primo” … Fino a scoprire quanto queste pretese nascondessero valori del tutto falsi, fino a prendere coscienza di quanto profonda e totale fosse la mia ignoranza di fronte alla magia della Vita Reale…

A mano a mano che questa consapevolezza cresceva, in mezzo a tanti errori, affiorava gradualmente in me il più rispettoso silenzio, il rigore dell’ascolto, una nuova visione di me stesso, la gioia della pazienza e con essa un crescente grado di umiltà.

BTM: un Progetto per una nuova economia filantropica

Dopo un’esperienza di formazione in Banca Mediolanum come responsabile della didattica e docente nell’ambito della comunicazione all’interno del “Progetto Rainbow”, un meraviglioso Progetto realizzato da In-formazione srl, azienda di cui ero dipendente negli anni ’90, nacquero in me il desiderio, e poi la convinzione, di poter riuscire a trovare un metodo di gestione finanziaria alternativo al sistema privato in quel momento esistente.

Incontrai allora Mirco Amonini, che divenne ben presto un caro amico, e con lui sviluppammo, per conto di SSC Consulting, una società di diritto americano e con una sede operativa in Svizzera, il progetto BTM: Business per il Terzo Millennio. Non comprendevo molto di finanza e mi occupavo del progetto come consulente nell’ambito della comunicazione del progetto.

Si trattava di un circuito alternativo del denaro, basato su una gestione finanziaria creativa, ma con una connotazione e una componente estremamente etiche. In pratica, aziende e privati potevano investire il proprio denaro utilizzando il veicolo assicurativo (al tempo si poteva fare, ora non più!), e buona parte degli utili sarebbero andati ad “ingrossare” un fondo Sociale che avrebbe fatto investimenti con capitale di rischio in imprese a sfondo etico.

Sulla carta era tutto perfetto, mancavano soltanto i fondi per far partire il progetto e quindi, dopo 5 anni di lavoro per lo sviluppo dell’idea e la trasformazione della stessa in un Progetto, iniziammo a cercare potenziali investitori.

Filippo Rossi - Progetto BTM

Fu a questo punto che accadde il peggio

Trovammo un investitore che ci diede la sua parola per finanziare l’avvio del Progetto BTM, si trattava di un fondo di Venture Capital importante e ancora oggi operativo a livello europeo, il quale ci chiese di certificare il Business Plan prima di poterlo finanziare (non era una richiesta fuori luogo, ma una formalità doverosa!). I fondi e gli aiuti da parte di investitori privati, amici e conoscenti, erano ormai finiti, la SSC non ci dava altre disponibilità economiche per procedere, quindi chiedemmo l’aiuto di chi nel frattempo era venuto a conoscenza del Progetto e arrivarono altri soldi da parte di “amici” che condivisero la vision e la mission del Progetto riponendo fiducia nel mio entusiasmo e nelle mie parole di speranza. Certificammo il progetto con la collaborazione di illustri docenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ma nel frattempo il fondo cambiò la destinazione dei suoi investimenti e noi rimanemmo a terra! Senza più un soldo, con mutui personali presso le banche, esposti oltre ogni capacità di rientro, con amici che avevano creduto in noi e avevano investito i propri risparmi senza poter nulla raccogliere dal loro sforzo finanziario, io e Mirco diventammo immediatamente dei menzogneri, ipocriti e truffatori. Alcuni di questi amici si infuriarono, si trasformarono in “nemici”: arrivarono così a nostro carico denunce e decreti ingiuntivi.

Ero prostrato, ma non senza una buona riserva di forze. D’altra parte io e Mirco ci eravamo rialzati più volte, visto che un tale progetto, definito da emeriti e insigni docenti di economia come una “Killer application finanziaria”, non aveva mai trovato una strada semplice per la sua realizzazione. Ma la cattiva sorte era in agguato. Infatti il mio caro amico e compagno di viaggio incorse dapprima in un incidente che gli costò cinque giorni di coma e da quel momento non fu più lo stesso. Circa un anno dopo ebbe addirittura un secondo incidente, questa volta fatale, lasciando purtroppo tre figli, una moglie, un amico e chissà quanta altra gente a navigare nei debiti.

Ero a terra… solo… abbandonato anche dal mio amato Maestro che riteneva tutto quello che avevo fatto un’azione contro le regole del suo insegnamento…

Filippo Rossi - Progetto BTM

Un respiro profondo e… iniziò una nuova vita!

Ci volle un bel po’ di tempo perché potessi riprendermi, come dopo un grave incidente, soprattutto per dare modo non tanto al corpo (che in quel periodo soffriva un po’ di gastrite, di tensione alle cervicali e di un forte mal di testa a giorni alterni, senza trascurare qualche problemino al colon e alle vertebre lombari … solo per citare alcuni degli svariati disturbi da cui fui colpito!) quanto piuttosto alle emozioni, alla mente e allo spirito di rigenerarsi e di ripartire.

Nel frattempo il Silenzio interiore e la Pace, che sentivo nascere sempre più forti dentro di me, la preghiera assidua al mio Signore, al Maestro dei Maestri, Gesù, e specialmente il Perdono, non tanto rivolto verso coloro che mi avevano abbandonato (per giuste o immeritate recriminazioni poco importa: di fronte a quello che era successo, in quel momento non potevo fare nulla), ma soprattutto nei miei confronti, nei confronti di quel “me” che aveva cercato, delirando, di fare più di quel che poteva, di “essere” più di quel che era …  il Perdono che sentivo nascere dentro mi rendeva giorno dopo giorno sempre più libero: stavo scoprendo la Libertà del Perdono!

Con calma dovevo rialzarmi: ero senza soldi, con tanti debiti, non solo i miei, ma anche quelli lasciati da Mirco a mia insaputa … Avevo due figli piccoli e una moglie, una santa donna che non mi ha mai abbandonato e che, pur non approvando tutto quello che tentavo di fare, specialmente la circostanza che mi aveva portato a contrarre davvero troppi debiti, mi ha sempre sostenuto …

Ripresi a fare il mio lavoro di sempre, il consulente per le aziende; ripartii con “Progetto Strategy”, un programma di lavoro per aiutare soprattutto le PMI a predisporre ciò che non fanno mai, ovvero una strategia di lavoro concreta. Fui subito chiamato da diversi clienti e, un po’ alla volta, riuscii a “risanare le mie ossa,” ma soprattutto accadde una cosa nuova, mi nacque dentro una nuova esigenza da cui ebbe origine la direzione che ha preso la mia vita oggi:

avevo ricevuto molto dalla vita, dai miei Maestri, e mi rendevo conto che era giunto il tempo di dare molto, di insegnare ad altri ciò che avevo imparato dai miei errori.

Arrivarono i chiamati e iniziò l’avventura!

Fu così che perfezionai al massimo la tecnica di “Lettura Tridimensionale” in modo da renderla non solo un corso di formazione per apprendere un metodo di studio estremamente efficace, ma soprattutto un “cammino di consapevolezza in tre giorni”. Iniziai ad organizzare dei corsi per “Conoscere il proprio corpo e cosa esso comunica“, tenni dei corsi di “Comunicazione Relazionale” con un approccio alla comunicazione molto più profondo di un qualsiasi altro corso di comunicazione in commercio; iniziai a proporre delle serate di condivisione sulla possibilità di fare un “change” di iniziare a dare una nuova direzione alla propria vita …  e ben presto iniziarono ad arrivare loro: giovani di ogni età, pieni di domande, desiderosi di cercare “la Verità”, piccoli uomini “in viaggio”, talvolta disperati, alla ricerca della scorciatoia che mai si trova…

…capii che ero sulla strada giusta: offrire ai giovani l’opportunità di migliorarsi per essere uomini migliori domani e contribuire a creare una nuova consapevolezza… una responsabilità che oggi sento mia al 100% e che mi permette di addormentarmi e di svegliarmi senza mai abbandonare un solo istante l’obiettivo: Nacque l’Associazione Sportiva e Dilettantistica “Le Sei Direzioni“, un centro, un luogo fisico, pronto ad accogliere chiunque allora desiderasse ed oggi desideri di fermarsi un istante per comprendere chi è, dov’è e dove sta andando.

Nel frattempo, mentre tutto ciò accadeva, arrivò anche lui: Maurizio Sarlo.

…dall’esperienza COEMM&CLEMM a “The Bridge Educational Center”

Pochi giorni dopo la “dipartita” di Mirco iniziarono ad arrivarmi i primi decreti ingiuntivi da parte di quei vecchi amici che si erano sentiti traditi dalle mie parole e dalle mie azioni. Non mi sono tirato indietro ed a poco a poco ho estinto ogni debito, materiale, a suo tempo contratto … Nello stesso tempo arrivarono molte nuove conoscenze e tra esse nuovi amici, tra cui uno in particolare: Maurizio Sarlo.

Un omino di bassa statura, dal naso adunco (quando leggerà questa nota si arrabbierà un po’!), uno che pensa di saper parlare in pubblico, ma che in verità non ne è capace; un uomo però che ha un cuore che parla anche quando sta in silenzio…

…un giorno arrivò a casa mia e fu subito affetto reciproco. Lui aveva un progetto etico ed altruistico globale “per un Mondo Migliore”, io avevo lavorato a lungo per un’idea simile (il “Progetto BTM”), e fu così che decidemmo di unire le forze e provare a fare ciò che in pochi avevano tentato prima: offrire con energia e determinazione una direzione al cambiamento possibile. Si trattava di andare in un certo senso “contro” lo statu quo devastante e schiavizzante, per riportare la bilancia tra i costi e i benefici in una condizione di equilibrio … in pratica, si trattava di accettare di essere un piccolo Davide, con tutto ciò che comportava, contro un Golia gigante come pochi.

La strada era tracciata: giurammo onestà reciproca, sincerità, fermezza… e nacque un’amicizia di quelle vere…

Creare “un Ponte” per unire le forze di chi crede nell’Uomo Nuovo

Da quando ho iniziato a proporre la tecnica di Lettura Tridimensionale, sono stato fin da subito circondato da una moltitudine di giovani ragazzi, tanti davvero … e fu allora che iniziai ad interrogarmi: che cosa mi vuole dire la Vita!?

Per dare una risposta a questa domanda ho cercato di osservare il mio percorso e le analisi mi hanno portato a queste considerazioni:

  • sono sempre stato un educatore, la mia esperienza è sempre stata protesa verso l’altro;
  • ho lavorato da sempre con i giovani e grazie a loro sono cresciuto moltissimo;
  • sono stato promotore della Fondazione Patrizio Paoletti che si occupa di delineare i criteri per una Nuova Pedagogia per il Terzo Millennio, un’attività svolta in massima parte a livello sperimentale;
  • ho una grande stima e ammirazione per tutti coloro che insegnano perché hanno una responsabilità incredibile non solo per ciò che spiegano sui banchi di scuola, ma perché grazie al loro lavoro, costruiscono il futuro dell’Umanità;
  • a tali insegnanti viene detto cosa devono insegnare ma a nessuno di essi viene spiegato “come” fare.

Ecco, il “Come” fare è ciò che poteva “fare la differenza” e io possedevo un come che ancora nessuno conosceva ma non solo, moltissimi colleghi nel mondo possiedono dei “come” che nessuno conosce quindi ho deciso che serviva creare uno strumento, un mezzo, che potesse trasferire a tutti gli insegnanti del mondo tutti i “come” possibili ed immaginabili: Nasce il Progetto “The Bridge Educational Center”, un’isola di Esempio per un Mondo Migliore in cui portare i più efficaci professionisti del “come insegnare” a contatto con tutti gli insegnanti che vorranno aderire al progetto stesso.

Da ora in avanti avrò 2 semplici priorità nella mia vita

1. sistemare i debiti morali con coloro che nel passato hanno creduto in me: si deve fare per forza!

2. unire tutti i professionisti che hanno sviluppato metodi, tecniche e modelli educativi per il mondo della Scuola e organizzare e mettere le loro scoperte e talenti a servizio di tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado di Scuola.