L’uomo è confuso, si confonde, si perde, identificato nella “verità” del proprio udire, vedere, percepire, senza mai rendersi conto che il percepito del suo vissuto non è reale.
La Matrix di cui tanto si parla, non è fuori di sé, non è creata ad arte dal burattinaio, seppur esso esiste e tira i fili di un sistema di cui ben si conoscono i meccanismi, la Matrix è dentro ogni uomo, la Matrix è l’errore della percezione della realtà, è l’immaginazione continua di una verità assoluta che ogni uomo pretende di possedere.
L’uomo non si accorge che trasforma ogni cosa reale nel riflesso generato dall’esperienza della propria vita, ciò che è bello per un uomo è sempre stato bello, gli è stato indicato come bello, ha imparato che è bello fin dai primi anni della propria vita, tutti coloro che lo hanno educato consideravano bello ciò che per l’uomo è bello, e l’uomo continua a credere che ciò che è bello sia bello davvero ma in verità è il frutto di una memoria che nasce nella prima infanzia e continua a perdurare nel tempo presente.
L’esperienza di un fiore viene valutata, giudicata, valorizzata o denigrata, a seconda del proprio vissuto eppure il fiore è soltanto un fiore ed è sempre un fiore. Un fiore non è bello, non è brutto, un fiore è un fiore.
E così è per ogni cosa, l’uomo confonde l’esperienza della vita reale, il fiore è un fiore, con la reazione che l’impressione del fiore genera dentro di sé, reazione frutto di una esperienza, di una memoria impressa nella mente dai primi istanti della propria vita. Se tuo padre o tua madre hanno amato le orchidee, ogni volta che ne vedrai una sarà sempre bella per te, se avranno coltivato le piante grasse carnivore allora quelle saranno le piante belle per te…
L’uomo è confuso, non distingue più la realtà oggettiva dall’alterazione della percezione della vita, meccanismo automatico e inconsapevole che ormai è diventato parte integrante della propria esperienza e per questo motivo trasforma la verità in menzogna e la menzogna in verità, per questo motivo la voce che grida più forte, l’apparenza delle immagini che lo raggiungono, il racconto alterato di un evento, lo portano a schierarsi a favore o contro un’idea soggettiva, banale, oppure a urlare ai quattro venti per un’ideale spesso senza senso concreto. Per una comprensione alterata della realtà egli difende principi senza fondamento, senza verifica, tutto questo è la Matrix di ogni uomo.
O uomo, fermati, ascolta, osserva … il burattinaio che è fuori di te ti incita costantemente alla corsa selvaggia, ti impone la lettura di numeri facendoti credere che siano reali, ti violenta con immagini che producono in te una risposta di fuga e di dolore, il burattinaio aumenta il frastuono impedendo che si possa percepire la tua voce, il burattinaio ti spinge, ti tira, ti fa sbattere, continua a farti correre e tu continui ad alterare ogni percepito, a trasformare ogni cosa che ti raggiunge … ogni tuo percepito soggettivo diventa per te realtà, ogni informazione che ti raggiunge non verificata, diventa per te un credo.
Sei tu il creatore della Matrix,
sei tu colui che altera la tua vita,
sei tu colui che tradisce se stesso.
La vita è reale quando il sogno scompare e hai il coraggio di annullare per sempre l’immaginazione continua di una realtà alterata frutto delle tue memorie.
La vita sarà reale quando sarai in grado di percepire il fiore per un fiore, il sole per il sole,
la pioggia per la pioggia e ogni istante, ogni attimo, si trasformerà in pura, costante meraviglia per la Vita.